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Komîna Fîlm a Rojava

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La Rojava Film Commune è un collettivo di cineasti fondato il 14 luglio 2015, con sede nella regione autonoma di "Rojava" nel nord-est della Siria: ricostruisce e riorganizza tutte le infrastrutture di produzione cinematografica, dalle proiezioni ai progetti educativi come quello della Rojava Film Academy.
Offre programmi di un anno con corsi di storia del cinema internazionale, storia del cinema curdo, teoria del cinema, fotografia, cinematografia, sceneggiatura, montaggio e sound design, tenuti da professionisti del cinema locali e internazionali.
L'Accademia è auto-organizzata. Strutturato in modo orizzontale, incoraggia gli studenti a partecipare a ogni aspetto della sua organizzazione. Sono state inoltre istituite reti di scambio con altri accademici, media e piattaforme di notizie e organizzazioni della società civile per impegnarsi in un'ampia discussione e creare possibilità di screening. Per quanto riguarda il grande afflusso di cineasti e giornalisti stranieri in Rojava, è importante che rivendichiamo la rappresentazione e l'immaginazione della rivoluzione, poiché questa è una rivoluzione che verrà trasmessa in televisione.
Dopo decenni di oppressione della lingua e della cultura curda, la Rojava Film Academy mira a rivitalizzare la cultura cinematografica locale, rivendicando il potere di narrare e immaginare i propri sogni e le proprie realtà. Dopo l'inizio della guerra civile siriana, il Nord Rojava, popolato prevalentemente da curdi, ha dichiarato l'autonomia e ha creato strutture di autogoverno basate sulla democrazia di base, la liberazione delle donne e la diversità culturale. Parte di una rivoluzione è la ricostruzione del significato. La Rojava Film Academy ritiene che questa sia esattamente la sfera del cinema.
L'Accademia basa la sua metodologia su ciò che chiamiamo "realismo rivoluzionario": un realismo che non si limita a rivelare la realtà attuale in un modo nuovo, ma piuttosto ristruttura la realtà del possibile. Non solo trova una forma per l'esistente, ma crea la possibilità di immaginare il non ancora presente, il continuo divenire che è la rivoluzione stessa.

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