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Nicola Fornaciari

> BIOGRAFIA

Nicola Fornaciari, nato a Reggio Emilia il 16/09/1994. Si diploma al liceo classico Ariosto di Reggio Emilia e inizia il percorso universitario a Bologna in Lettere Moderne.
Da sempre appassionato di fotografia e giornalismo inizia a collaborare nel 2015 con uno studio fotografico del posto il quale a sua volta collabora con giornali locali come Prima Pagina Reggio e la Voce di Reggio Emilia.
Nel 2016 parte alla volta della rotta balcanica pubblicando con la testata online The Post Internazionale il suo lavoro dal titolo Sopravvivere da Migranti nelle fabbriche abbandonate di Belgrado. Continua il suo lavoro di ricerca nei Balcani pubblicando un secondo reportage che ha come oggetto l’emergenza umanitaria di un orfanotrofio serbo situato sul confine con la Bosnia. (Vivere nel reparto per disabili di un orfanatrofio serbo) pubblicato sempre sul The Post Internazionale.
Partecipa al concorso indetto da “gli occhi della guerra” nel 2017 arrivando tra i primi selezionati con un progetto su il campo profughi di Daadab in Kenya. Le zone su cui si concentra al momento sono l’Ucraina in cui approfondisce l’economia rurale in relazione alla guerra e ad un possibile ingresso del paese nella comunità europea, e la Grecia in cui approfondisce i temi dell’accoglienza alternativa in particolare quella offerta dagli Squat anarchici nel quartiere di Exarchia. Lavora e porta avanti questi progetti insieme al collega Gabriele Gatti con il quale ha pubblicato anche su “Il caffè” un reportage che si concentra sulla caccia all’uomo nel porto di Patrasso in Grecia.
Nel 2017 è uscito il docu-film La Foto di Omid sulla condizione dei campi profughi al confine serbo-ungherese e nei capannoni abbandonati dietro la stazione dei treni di Belgrado. Il film indipendente è girato interamente da Gabriele Gatti con il racconto fotografico di Nicola Fornaciari. Il 13 Novembre hanno presentato il libro Il Segreto di Antonio Ferrari edito da Chiarelettere a Reggio Emilia presso la Libreria all'Arco. Lavora attualmente con il quotidiano locale La Voce di Reggio Emilia come fotografo e collaboratore esterno.

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