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Come resistere ai fascisimi di ieri e di oggi

L'impressione che si ha, osservando i movimenti di estrema destra nell'Europa di oggi, è quella di non riuscire a disegnare un quadro chiaro e sintetico. Forse il ritmo forsennato con cui divoriamo flussi di notizie ci ha abituato a percepire ogni singolo episodio di cronaca come un caso separato, tanto che non riusciamo più a fare la somma fra tutte le storie di violenze, di aggressioni, di invasioni dello spazio pubblico da parte di gruppi neo-fascisti.

Senza dubbio il mondo dell'informazione non ha fatto molto per descrivere la longue durée, le insidie quotidiane di questo fenomeno marginale, sì, ma in allarmante crescita: come racconta con sfiziose immagini Zerocalcare nel suo recente fumetto per l'Espresso, i media sembrano considerare i fascisti di oggi come una minaccia solo quando pestano e citano Hitler e Mussolini, non quando si infiltrano nel tessuto sociale degli spazi periferici, inoculando i germi della discriminazione negli strati più poveri e vulnerabili della popolazione.

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Mappa neofascismi

Mappa Ecn

RACCONTARE, RICORDARE, METTERE IN ATTO LA RESISTENZA

Nell'essere collettore di storie non omologate, indipendenti, spesso subalterne, OpenDDB ospita e dà voce a racconti di diverse resistenze, dal Kurdistan al Messico, dai quartieri di Bologna a Scampia, in forma soggettiva oppure organizzata collettivamente. Si tratta di una delle missioni del nostro lavoro, a cavallo fra documentarismo e organizzazione di reti per la diffusione di cultura, che per noi include anche il racconto dei modi diversi di vivere in maniera attiva e attuale l'antifascismo e ogni forma di oppressione.
Riteniamo sia fondamentale, al giorno d'oggi, confrontare queste pratiche: il racconto, la memoria, l'attivismo. Per questo è importante la presenza nel nostro catalogo di opere che toccano i temi della memoria collettiva e della Resistenza, con forme e linguaggi diversi.
Partendo da ciò che ci è più vicino, abbiamo dato ampio spazio a un'esperienza come Resistenze in Cirenaica, operazione di demistificazione del colonialismo italiano, una fucina di racconti a partire dalla toponomastica contesa di un rione di Bologna.
Rino, la mia ascia di guerra è invece un film sulla memoria, che si interroga e ci interroga su cosa significhi mantenere vive le storie di un passato con cui oggi ci troviamo nuovamente a fare i conti.
Qualche giorno fa abbiamo infine lanciato sulla piattaforma The Antifascists, di Emil Ramos e Patrik Öberg : un film realizzato tra Svezia e Grecia, un utile aggiornamento sul cosa avviene nelle strade e nelle piazze di quest'Europa i cui valori condivisi sono sempre più messi in discussione.

Storie di resistenza
È giusto e necessario oggi studiare e raccontare la vergogna del colonialismo italiano in Africa, opponendosi al falso mito degli “italiani brava gente”, un mito che produce falsa coscienza e che in qualche modo contribuisce al razzismo di oggi. Così come è giusto e necessario raccontare la resistenza con rinnovata sensibilità, non con il tono commemorativo delle celebrazioni istituzionali, ma a partire dalla viva voce di chi vi ha messo in gioco la vita e ha visto spesso tradite le proprie speranze di giustizia nel paese che oggi abitiamo. Infine è giusto e necessario guardarsi attorno, in questa Europa che è sempre più muri e piccole patrie identitarie, una fortezza efficientissima nel respingere e sempre più incapace di immaginare e condividere valori di accoglienza, con la consapevolezza che se la partita si svolge anche sul piano politico nazionale, ormai il gioco è globale. Noi crediamo che tutto questo sia pensiero antifascista, che dobbiamo riaffermare attraverso la connessione fra i movimenti, riallacciando un antifascismo “sopito” diffuso nel corpo sociale con quello militante, riavvicinando le letture sociologiche alle pratiche quotidiane di solidarietà.